Il Lago d’Averno è un lago di origine vulcanica, situato nel comune di Pozzuoli. È conosciuto soprattutto per le leggende connesse ad esso, che in antichità lo identificavano con la porta d’accesso per l’aldilà. Storicamente è stato il bacino interno di un porto militare. Oggi è un luogo naturalistico di grande interesse, frequentato da autoctoni e turisti, nonché sede di aziende vinicole e agriturismi.
Lago d’Averno, in origine un luogo grottesco e misterioso
Il Lago d’Averno è il secondo per dimensioni (dopo il Lago Fusaro) fra i 4 laghi flegrei. È situato all’interno di un antico cratere vulcanico, ormai spento, formatosi circa 4000 anni fa. Deve il suo nome al termine greco ἄορνος (senza uccelli), poiché dalle sue acque evaporavano dei gas tossici per la fauna volatile.
Si racconta che anticamente il bacino d’acqua fosse circondato da una fitta boscaglia dove non penetrava il sole. Un luogo inquietante e misterioso che stimolò l’immaginazione degli antichi autori greci e romani, i quali diedero vita ad un intreccio di miti e leggende connesse ad esso.
La più famosa narra che il Lago d’Averno fosse la porta d’accesso per il regno dei morti. Tuttavia, oggi il suo aspetto è decisamente meno spaventoso. Al contrario, è assolutamente piacevole passeggiare sulle sue sponde e osservare i colori del cielo che si riflettono sull’acqua.
Lago d'Averno come bacino interno del Portus Julius
Per un periodo, il Lago d’Averno ebbe anche un ruolo storico. Nel 37 a.C. Vipsanio Agrippa decise di creare un porto militare nel vicino Lago di Lucrino, che all’epoca aveva un canale di collegamento con l’Averno. Quest’ultimo divenne dunque il bacino interno di quello che fu soprannominato Portus Julius. Tuttavia l’attività ebbe vita breve, poiché le acque erano troppo poco profonde per poter ospitare le grandi navi da guerra, di conseguenza il porto fu trasferito a Miseno.
I miti più famosi collegati al Lago d’Averno
Molti credono che la famosa “selva oscura” citata nell’Inferno di Dante non fosse altro che la fitta boscaglia che circondava le acque del Lago d’Averno. Ma le testimonianze che identificavano il bacino con la porta dell’Oltretomba risalgono a tempi precedenti. Il poeta Virgilio nel sesto libro dell’Eneide scriveva:
“Una spelonca profonda, protetta da un cupo lago e dalle tenebre dei boschi, sopra la quale nessun volatile poteva impunemente avventurarsi ad ali spiegate”.
Qui Enea, guidato dalla Sibilla Cumana, cominciò la sua discesa negli inferi. Fra gli ostacoli da affrontare c’era il mostruoso Cerbero, il cane a tre teste che aveva il compito di sorvegliare l’Averno per impedire ai morti di uscire. Anche nell’Odissea di Omero si narra di un viaggio nell’Ade compiuto da Ulisse, il quale voleva trovare l’indovino Tiresia per consultare il suo destino.
In ere ancora più remote, il Lago d’Averno fu il teatro di una battaglia fra Zeus e i Titani. I famosi giganti simboleggiavano probabilmente i boati e le manifestazioni della terra vulcanica, che all’epoca era in piena attività.
Un’altra famosa leggenda racconta del miraggio della Fata Morgana. Una maga che aveva il potere di creare illusioni per i viaggiatori e gli avventurieri che si avvicinavano al lago, facendogli credere di vedere castelli, terre o città galleggianti, spingendoli così ad immergersi nell’acqua per raggiungerle, dove poi annegavano. Da questa credenza nacque la definizione di un’illusione ottica che si verifica quando i raggi di luce vengono deformati dalle variazioni di temperatura nell’atmosfera, creando immagini distorte di oggetti lontani. Un miraggio tipico delle zone desertiche ma che si manifesta anche nei mari e nei laghi.
Lago d'Averno, meta naturalistica nei Campi Flegrei
Oggi il Lago d’Averno è una meta naturalistica rinomata nei Campi Flegrei. Famosa è la passeggiata attorno alle sue sponde, tramite un sentiero pianeggiante immerso nella vegetazione, che costeggia tutto il suo perimetro. Un’esperienza piacevole, adatta anche a bambini ed anziani. Intorno ci sono numerose aziende vinicole, agriturismi, bar, ristoranti e locali dove si organizzano eventi.
Degni di nota anche alcuni luoghi d’interesse che si possono osservare durante il percorso, come i resti del Tempio di Apollo, il punto preciso di accesso agli inferi, descritto da Virgilio nell’Eneide. Oppure la Grotta della Sibilla, sacerdotessa di Apollo con il dono della preveggenza.
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La fauna residente al Lago d'Averno
Contrariamente a ciò che si raccontava un tempo, sul fatto che il Lago d’Averno fosse un luogo inadatto alla sopravvivenza degli uccelli, oggi è possibile osservare una moltitudine di volatili che si aggirano attorno alle sue acque, come folaghe, oche e anatre. Oltre ovviamente a diverse specie di pesci, gamberetti d’acqua dolce, bisce, rane e tartarughe.
Come raggiungere il Lago d'Averno
Il Lago d’Averno è raggiungibile tramite mezzi pubblici con la Ferrovia Cumana scendendo alla fermata “Lucrino” e percorrere un tratto di strada a piedi di 10 minuti. Si può arrivare anche in auto o moto, prendendo l’Autostrada A56 (Tangenziale di Napoli) verso Pozzuoli, e uscire a “Pozzuoli – Arco Felice”, per poi proseguire in direzione “Baia – Lucrino”. Attorno ci sono alcune aree parcheggio gratuite, proprio accanto al lago, oppure poco prima del viale che lo precede, ma non essendo molto estese si può optare per uno dei tanti parcheggi a pagamento in zona.