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Vista Mare, Rai Uno racconta il Golfo di Napoli e i Campi Flegrei

Vista Mare, programma televisivo condotto da Federico Quaranta, è andato in onda su Rai 1 con una puntata dedicata al Golfo di Napoli e ai Campi Flegrei. Durante l’episodio si è parlato del boom turistico di Napoli, della bellezza di Baia sommersa, della tradizione dei mitilicoltori di Bacoli e del fenomeno sempre in crescita del bradisismo, che interessa gran parte di questi territori.

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Programma di Rai Uno, Vista Mare, con Federico Quaranta.
  1. Vista Mare
  2. Casina Vanvitelliana
  3. Cozze di Bacoli
  4. Baia Sommersa
  5. Arte del riciclo
  6. Bradisismo
  7. Link Rai 1

Vista Mare su Rai Uno, Federico Quaranta alla scoperta di Partenope e dei Campi Flegrei

Un emozionante viaggio alla scoperta del Golfo di Napoli. È questo il tema affrontato da Vista Mare nella puntata trasmessa l’11 agosto 2024. Il programma di Rai 1, condotto da Federico Quaranta e accompagnato dall’attrice e conduttrice Diletta Acanfora, ha dedicato un particolare focus ai Campi Flegrei. I telespettatori hanno potuto esplorare le bellezze della Casina Vanvitelliana e del Parco Archeologico Sommerso di Baia, ma anche scoprire qualcosa in più sulla tradizione dei mitilicoltori di Bacoli. Immancabile, poi, uno spaccato sul fenomeno del bradisismo, al centro dell’attenzione soprattutto negli ultimi tempi. Come sempre, tanti ospiti hanno dato il loro contributo all’episodio.

Il tutto va ad inserirsi nel più ampio contesto di Napoli. Una città che da qualche anno a questa parte ha vissuto un vero e proprio boom turistico e, tuttavia, sa convivere con le innovazioni restando sempre fedele alle proprie tradizioni.

La Casina Vanvitelliana, un gioiello architettonico famoso in tutto il mondo

La puntata si apre sullo sfondo della Casina Vanvitelliana. Un gioiello architettonico del ‘700 situato a Bacoli, sospeso sulle placide acque del Lago Fusaro. Proprio dove Caronte trasportava le anime nell’aldilà, come si racconta nella mitologia. Diletta Acanfora intervista per Vista Mare una guida del posto, Daniela Campese, per scoprire qualcosa in più su questo magnifico monumento dei Campi Flegrei.

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Screenshot catturato dalla trasmissione televisiva "Vista Mare".

L’elegante edificio era, in realtà, la riserva di caccia e di pesca dei Borbone. Qui Ferdinando IV impiantò la produzione delle ostriche che, nel tempo, divennero delle celebri prelibatezze. Persone da tutta Europa arrivavano al Lago Fusaro per assaggiare le rinomate ostriche. Una tradizione perdurata nei secoli, tuttora nel lago si scorgono in lontananza le boe delle reti dedicate all’allevamento dei mitili (comunemente conosciuti come cozze). Il segreto, probabilmente, risiede nelle sorgenti vulcaniche che sfociano nell’acqua, regalando ai mitili un gusto particolare.

L’allevamento delle cozze di Bacoli, una tradizione secolare

È proprio dei mitili che si parla nelle clip successive di Vista Mare. Federico Quaranta si imbarca con un mitilicoltore locale, Bartolomeo Carannante, esplorando tutte le fasi necessarie per l’allevamento delle famose cozze di Bacoli.

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Screenshot catturato dalla trasmissione televisiva "Vista Mare".

Le cozze si ancorano alle maglie delle reti, ma la raccolta avviene soltanto quando raggiungono la dimensione minima richiesta per la vendita, che in Italia è di circa 5 centimetri. Una volta arrivato il momento, le reti vengono caricate sulle imbarcazioni. Qui le cozze subiscono un processo composto da varie operazioni, eseguite manualmente o con l’ausilio di macchinari: sgranatura, selezione, lavaggio e confezionamento.

Il viaggio di Federico Quaranta al Parco Archeologico Sommerso di Baia

Prosegue ancora in mare il viaggio di Federico Quaranta, che si immerge alla scoperta del Parco Archeologico Sommerso di Baia insieme all’istruttore subacqueo Guglielmo Fragale. Si tratta dell’area archeologica sommersa più grande del mondo, in sé racchiude resti di antiche ville romane, nei secoli sprofondate a causa del bradisismo. Tuttavia è una zona ancora viva, perché nuovi reperti vengono scoperti continuamente.

Le immagini subacque offrono agli spettatori una veduta su mosaici e pavimenti ritrovati recentemente, poi sottoposti a studi e lavori di restauro per renderli fruibili alle nuove visite. Oggetti e statue, invece, nel tempo sono stati prelevati e ora hanno sede nel Castello Aragonese di Baia, che ospita il Museo Archeologico dei Campi Flegrei.

A Bacoli si creano opere d’arte riciclando tronchi recuperati dal mare

“Il mare è da sempre fonte inesauribile di risorse”, afferma Diletta Acanfora proseguendo nel viaggio di Vista Mare che, anche stavolta, la conduce a Bacoli. Qui intervista l’artista Loredana Esposito, nel cuore di un laboratorio dove si producono oggetti di artigianato, riciclando utensili o tronchi recuperati dal mare.

“Il riciclo ispira la nostra creatività. Tutto ciò che troviamo, cerchiamo di trasformarlo per dargli nuova vita”, racconta la scultrice. È estremamente facile, passeggiando in riva al mare, trovare rami di legno arrivati in spiaggia dopo le mareggiate. I pezzi vengono raccolti e rielaborati, magari inserendoli in sculture di diversi materiali, come la terracotta, creando delle vere e proprie opere d’arte. Ogni scultura è unica e irripetibile, valorizzando così tutto ciò che proviene dal mare.

Il raccono di chi convive con il bradisismo dei Campi Flegrei

Si torna a parlare di bradisismo. Un fenomeno tipico delle zone vulcaniche attive, origine di un progressivo innalzamento o abbassamento del suolo a causa di un accumulo di magma concentrato sotto la superficie terrestre. Soprattutto negli ultimi tempi la questione è sotto i riflettori dei media, ma gli abitanti dei Campi Flegrei sono abituati a vivere fra i terremoti, da sempre.

Ci si chiede spesso, infatti, come i cittadini di queste zone riescano a convivere con questa condizione. Federico Quaranta lo domanda a Mario Cutolo, imprenditore ed esperto del territorio, il quale racconta che, pur avendo viaggiato tanto, per lui Bacoli resta “uno dei posti più belli del mondo”. Prosegue: “Le scosse le percepiamo, ma rimaniamo dove siamo”. Attraverso le parole di Cutolo si percepisce ciò che forse accomuna tutti coloro che ogni giorno, nonostante tutto, scelgono di non abbandonare le loro case: l’amore per le proprie radici.

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